Arillo in Terrabianca, il teorema toscano

di Riccardo Viscardi 14/12/23
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Arillo in terrabianca vini

Il progetto di questa cantina si fonda sul “Teorema Toscano”, che è un triangolo fatto di tre territori che idealmente rappresentano la Toscana enologica: Chianti Classico, Maremma e Val d’Orcia.

L’azienda è presente da tempo sul mercato italiano; recentemente l’acquisizione della famiglia Burkard, imprenditori italo-svizzeri, ha dato un importante impulso verso il miglioramento qualitativo oltre a un’espansione, non solo vitivinicola, importante. Oltre alle due parti vinicole già produttive, Chianti Classico con Arillo in Terrabianca e Maremma con la Tenuta Il Tesoro, la proprietà si è spostata verso Pienza con Tenuta Colle Brezza, dove troviamo una piccola vigna (la prima vendemmia è del 2020) ma soprattutto cereali e verrà impostata un’accoglienza di alta qualità. 

In un recente pranzo a Firenze, presso la “mitica” Osteria da Burde, abbiamo avuto la possibilità di assaggiare tutta la produzione Arillo oltre che essere edotti sui futuri sviluppi aziendali. La sapiente regia dei fratelli Paolo e Andrea Gori, il primo ai fornelli e il secondo in sala, ha creato una bellissima atmosfera conviviale dove insieme alla tradizione toscana nel piatto (fegatini spaziali, una ribollita fantastica) abbiamo ritrovato il senso dei territori rappresentati dai vini

I tre vini maremmani, un bianco, un rosato e un rosso, sono impostati per una beva moderna con buoni profumi, grande bevibilità e piacevolezza: dei tre abbiamo apprezzato il bianco come migliore interprete degli obbiettivi ricercati, sebbene anche il rosato dica la sua. 

Cambio di passo sui vini del Chianti Classico con una maturità stilistica decisa ed una coerenza produttiva evidente. Durante il pranzo ci ha colpito, in particolar modo, la versatilità del Chianti Classico Riserva Poggio Croce 2021, ma un plauso va anche alla Gran Selezione Terrabianca 2019. Piacevolissimo anche il Chianti Classico Sacello 2021, perfetto compagno per la tavola quotidiana. 

Che dire poi dei due supertuscan Campaccio, dove al “padrone di casa”, il Sangiovese, si uniscono Cabernet Sauvignon e Merlot? In particolar modo il Campaccio Collezione 2019, vino elitario dalle terre di Maremma.

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