Belle Epoque, la Cuvée degli anemoni

di Daniele Cernilli 31/12/21
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Perrier Jouet 31 Dicembre

È in uscita ora sul mercato il Millesimato 2013 di questo iconico Champagne della Perrier-Jouët.

Quando nel 1902 venne commissionata una bottiglia esclusiva per lo Champagne della Perrier-Jouët al famoso vetraio Emile Gallé, la Maison di Epernay aveva da poco compiuto i 90 anni di vita. Fu infatti fondata nel 1811 da Pierre-Nicholas Perrier e da Rose-Adelaide Jouët, nell’Anno della Cometa, e proprio a questo avvenimento fu dedicata la prima Cuvée realizzata. 

All’epoca gli Champagne erano molto più dolci di oggi, il “dosaggio” con la liqueur d’expedition era molto più abbondante, e fu proprio la Perrier-Jouët a cambiare le cose verso la metà del XIX secolo, producendo il primo Champagne Brut, molto più secco, dedicato al mercato inglese. Qualche anno più tardi iniziò anche e per prima a commercializzare gli Champagne millesimati, i cui vini base derivavano cioè da una sola annata e non erano invece frutto del taglio dei prodotti di diverse vendemmie come era sempre avvenuto prima di allora. 

Tutto questo per inquadrare la centralità storica che questa Maison possiede nel panorama dello Champagne, e tutto questo prima della realizzazione di quelle bellissime bottiglie da parte di Gallé. Torniamo perciò all’inizio del Novecento, e più precisamente a Parigi nel 1900, quando nello stesso anno si svolsero le Olimpiadi estive e l’Esposizione Universale. La Ville Lumiére era il centro del mondo, la Belle Epoque imperversava e con lei l’Art Nouveau che ne era la rappresentazione artistica. 

Fu con tutta probabilità proprio in quell’anno che Octave Gallice, allora proprietario della Maison, commissionò a Emile Gallé, che dell’Art Nouveau era uno dei più brillanti interpreti, alcune bottiglie magnum decorate che avrebbero dovuto contenere il migliore degli Champagne prodotti. Magnum che con tutta probabilità vennero riempite usando il contenuto di normali bottiglie, ma di questo non ci sono notizie certe. Sta di fatto che Gallé le realizzò dipingendo degli anemoni giapponesi che sarebbero poi divenuti il simbolo della Perrier-Jouët. 

Di quelle meravigliose bottiglie dell’annata 1900 si persero in seguito le tracce e solo negli anni Sessanta vennero casualmente ritrovate nella cantina aziendale da André Baveret, lo Chef de Cave dell’epoca. 

E arriviamo al 1964, quando venne deciso, proprio in seguito a quell’episodio, di rifare la bottiglia di Gallé e di rimettere in produzione uno Champagne esclusivo, millesimato, Brut e con il nome di Belle Epoque che divenne in breve tempo una delle cuvée più iconiche dell’intero mondo dello Champagne. La cosa non fu facile, perché della bottega di Gallé, che era scomparso nel 1904, ormai non esisteva più nulla e per realizzare degli stampi così particolari venne chiamato un piccolo artigiano parigino, Jean Bigou, che riuscì nell’impresa. Per lo Champagne, che fu della vendemmia 1964 e che uscì sul mercato nel 1969 con una grande presentazione presso il ristorante Alcazar di Parigi in occasione del settantesimo compleanno del grande Duke Ellington, furono utilizzate le uve chardonnay, pinot noir e in minima parte meunier coltivate nei vigneti aziendali rispettivamente di Avize, Cramant e Chouilly nella Côte des Blancs, Mailly, Verzy e Ay sulla Montaigne de Reims e Dizy nella Vallée de la Marne. La composizione del blend prevedeva e prevede tuttora il 50% di chardonnay, il 45% di pinot noir e il 5% di meunier. La commercializzazione del Belle Epoque 1964 fu affidata a Chez Maxim’s e a Fauchon, due colonne dell’enogastronomia francese. 

Ed eccoci arrivati ad oggi, con un salto di più di mezzo secolo, periodo nel quale la Belle Epoque è stata prodotta solo nelle annate migliori e più idonee per ottenere uno Champagne di qualità assoluta. Quest’anno è di scena la versione del 2013, distribuita in Italia dalla Marchesi Antinori e che è stata di recente presentata a un pubblico di esperti, addetti ai lavori e giornalisti del settore. Una versione davvero notevole, che deriva da una vendemmia che si potrebbe definire classica, non troppo calda e siccitosa, non troppo fredda e piovosa, e che si è espressa in genere con Champagne agili ed eleganti un po’ dappertutto. Perciò ora ve lo racconto.

Champagne Belle Epoque 2013

97/100 - € 150

Da uve chardonnay 50%, pinot noir 45%, pinot meunier 5%. Metodo champenois per 60 mesi. Ha colore giallo paglia brillante e perlage finissimo, lento e continuo. Profumi di ottima complessità, con note di pietra focaia, fiori bianchi, uva spina, lieve susina verde. Il sapore è delizioso, composto, agile, con la componente di anidride carbonica molto cremosa, un’ottima acidità rinfrescante che ne rende la bevibilità di una piacevolezza irresistibile e che bilancia perfettamente un corpo comunque di ottimo spessore, rendendo tutta la fase gustativa molto armonica. Chiude con una persistenza davvero notevole. 

È sicuramente una delle versioni più felici degli ultimi anni, forse andrebbe atteso per qualche mese ancora, ma è già bevibile ora con estrema soddisfazione.

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