Jalifa 30 Years, lo Sherry Premium di Williams & Humbert

di Francesco Annibali 14/05/20
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Paola-Medina- winemaker-e-masterblender-Williams-and-Humbert

Uno Sherry straordinario che matura sui lieviti per 8 anni e successivamente in botti scolme per altri 22 anni.

Poco nota in territorio italiano (come tutto ciò che inerisce allo Sherry, purtroppo), Williams & Humbert è uno dei fuoriclasse del vino andaluso, con una qualità non ottima, ma eccellente anche nei vini entry level. Oggi parliamo dell’Amontillado top della azienda, felice compromesso tra Sherry giovani e maturi, biologici e ossidativi: un vino sempre di alto livello, evoluzione ossidativa di uno Sherry nato come Fino (quasi sempre) o come Manzanilla (molto più raramente), e che nell’evoluzione ha perso il lievito. 

La solera dalla quale proviene questo Amontillado Jalifa 30 Years fu stabilita nel 1821 da Antonio Pérez Megía in una vecchia bodega di Sanlúcar: di conseguenza almeno una parte di questo vino nacque non come Fino, ma come Manzanilla. 

Lo Jalifa 30 Years forma insieme ad altri due vini la serie premium di Williams e Humbert, chiamata Solera Especial. Sebbene il vino abbia più di 30 anni, questo imperdibile capolavoro è stato venduto come Amontillado Viejo, senza alcuna dichiarazione ufficiale di età.

Sherry Amontillado Jalifa 30 Years Williams & Humbert

97/100 - € 35 (bottiglia da lt. 0,500).

Da uve palomino. Fermentazione ad alta temperatura controllata, fortificazione con distillato neutro di vino, maturazione in botti di legno: inizialmente sui lieviti per 8 anni, successivamente in botti scolme (sistema solera) per altri 22 anni. 

Ambra mogano con riflessi arancione, pieno ma pungente al naso, con note di tabacco bagnato, muschio, mallo di noce, legno umido, vetiver su un fondo di albicocche salate disidratate, al palato è una bomba di sale, corposo e in corrispondenza con i profumi, la persistenza è chilometrica, di potenza estrema, netta di funghi porcini, tabacco bagnato e soprattutto acqua di mare. La sapidità è talmente elevata da riuscire ad avvolgere l’alcol (il vino ha 19,5%). 

Un vino violento e dal carattere indimenticabile, da bere freddo di frigo in bicchieri di piccole dimensioni. L’abbinamento classico dei grandi Amontillado è con pesci affumicati e pesce azzurro, ma un vino del genere saprà esaltare senza battere ciglio anche la selvaggina più impegnativa (cinghiale in agrodolce, lepre in salmì, eccetera).

Nella foto di apertura: Paola Medina, winemaker e masterblender di Williams & Humbert.

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