Un po’ matto, un po’ genio

Qual è il confine tra la pazzia e la genialità? Ho provato a farmelo spiegare da Bibi Graetz, il famoso produttore del Colore di Testamatta, che è riuscito in relativamente poco tempo a produrre il terzo vino italiano più caro al mondo secondo la recente classifica di Wine-searcher.

Il problema è che il successo non ha ricette. Funziona e basta. È fatto di ambizione. Di coraggio. Di idee. Di grande personalità. E probabilmente anche di fortuna.

Bibi Graetz ha cominciato nel 2000 con un piccolissimo appezzamento di proprietà e tanta creatività. È nato così il suo primo vino, e lo ha venduto tutto presentandolo al Vinitaly senza avergli dato neanche un nome. A quel punto non poteva che chiamarlo Testamatta. E la selezione ha preso il nome di Colore (di Testamatta). Le etichette rappresentano schizzi di colore ideati da lui, abile pittore e figlio d'artista, e spaziano principalmente dal blu al giallo per il primo e dal giallo al rosso per il secondo.

Sembra tutto molto facile ma non è così. È stata comunque dura, lo ammette, "Ci sono momenti in cui non mi si filava nessuno".

Ma sicuramente aver puntato in alto ed essere entrato da subito con i vini nel mercato americano e nella prestigiosa Enoteca Pinchiorri di Firenze ha molto aiutato. Così come lo ha aiutato la sua tenacia a non mollare sul posizionamento. Sulla convinzione del valore del suo prodotto. Un prodotto senza regole, senza classificazione, che proviene da vari vigneti anziani dislocati in diversi punti chiave della Toscana, che con ingegno si è scelto e che producono i principali vitigni autoctoni regionali.

Si è allargato piano piano, con prudenza, investendo in terreni esclusivamente in affitto, puntando su un metodo di vinificazione artigianale, per portare avanti un sogno. Il sogno suo e della bellissima moglie che lo ha seguito in Toscana dalla fredda Norvegia e con la quale ha popolato la tenuta alle porte di Firenze con vari pargoli. È il Castello di Vincigliata tra i boschi di Fiesole, ma per lui semplicemente la Casa Cantina dove accoglie con piacere ma raramente, anche per difendere la sua intimità, messa a dura prova dalla fama e dall'estrema vicinanza con la splendida città. 

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