Nino Negri: 120 anni di azienda e 60 di Sfursat
Lo Sfursat 5 Stelle, Sforzato di Valtellina della Nino Negri, ha compiuto 60 anni e li ha festeggiati con una degustazione verticale di 6 annate: 2013, 2009, 2001, 1999, 1997 e 1989.
Gli anniversari sono sempre tappe importanti, specie quando un’azienda supera il secolo di attività e i decenni allora diventano balzi temporali ancor più sorprendenti pensando al passato. 120 anni sono un’infinità, in un mondo come quello del vino che si evolve con rapidità impressionante pur poggiando le sue fondamenta in una delle cose più lente al mondo, ovvero la natura della vigna. Ogni anno si ha una sola chance, una sola vendemmia, una sola occasione per dare forma a un’idea di vino che sia voce autentica di un territorio, e nella vita di un uomo di vigna (se è fortunato) sono una sessantina le annate di cui può veder venire alla luce il proprio vino.
Eppure sono i grandi uomini a segnare i grandi cambiamenti e nella storia di Nino Negri, azienda della Valtellina giunta all’anniversario dei 120 anni, sono state tre le figure che ne hanno cambiato il destino. L’inizio della storia avviene nel 1897 quando Nino Negri, originario di Aprica, sposa Amelia Galli, proprietaria del Castello Quadrio di Chiuro, e insieme scelgono proprio il Castello come sede dell'attività vitivinicola. La grande svolta però avviene nel 1927 quando il figlio Carlo, detto Carluccio, si diploma enotecnico e inizia ad affiancare il padre. Grazie a lui l’azienda Nino Negri si trasforma in un’azienda moderna, migliorando le tecniche di produzione e acquisendo nuove vigne, ma soprattutto passando dalla vendita del vino sfuso prevalentemente alla vicina Svizzera, all’imbottigliamento destinato all'export tra Europa e USA. Le uve sono quelle del nebbiolo chiavennasca, che al tempo avevano bisogno di 8-9 anni per ammorbidirsi per via delle torchiature per estrarre la materia dalla buccia, e dopo quasi trent’anni di sperimentazioni nel 1956 viene prodotto il primo Sfursat.
Carluccio aveva due figlie, Irina e Carla, ma poiché nessuna delle due voleva continuare col vino, lui nel 1969 vende alla società svizzera Winefood. Carluccio resta in azienda ma chiede alla nuova proprietà il sostegno di un enologo che lo affianchi in cantina: conoscendo il preside di San Michele all’Adige gli chiede di mandargli il migliore degli studenti. È così che nel 1971 Casimiro Maule arriva in Valtellina alla Nino Negri: il resto sono i più recenti 46 anni con l’acquisizione dell’azienda da parte di GIV che investe e la rilancia, e nel 1986 e il primo importante riconoscimento nel 1989 al Concorso di Bordeaux, con la prima medaglia d’oro allo Sfursat 5 Stelle, creato nel 1983 proprio da Maule.
La sua ricerca costante della finezza e dell’eleganza nel vino lo porta subito a cambiare le botti di castagno usate per la vinificazione, che rendevano i vini duri e pesanti. Bisognava mettere a punto le macerazioni in un’epoca in cui non esisteva il controllo della temperatura e il vino era esposto a ossidazioni precoci. Poi l’appassimento: agli inizi Casimiro ricorda che le uve erano messe nei fruttai in 25 case diverse, ed era impossibile controllarle. Oggi i fruttai sono solo due e meccanizzati, e tutte le uve vengono ricontrollate e riselezionate a novembre, evitando l’uva troppo matura perché la buccia non sia troppo debole.
Per lo Sfursat 5 Stelle, per cui la Docg è arrivata nel 2003, si fa solo naturale appassimento di 100 giorni ed è importante il periodo di ottobre in cui arriva il freddo, mentre dalla fermentazione (malolattica compresa) all’affinamento oggi si usano barrique di rovere francese nuove, in cui il vino rimane circa 20 mesi.
In occasione della celebrazione dei 120 anni dell’azienda, Casimiro Maule ha raccontato con molta emozione la sua storia in Nino Negri attraverso una degustazione di 6 annate di Sfursat 5 Stelle - 2013, 2009, 2001, 1999, 1997, 1989 – lasciando trasparire nella parole la fatica e la soddisfazione per i suoi 46 anni in azienda, un percorso fatto di grande impegno, in cui i successi hanno ripagato le fatiche (non solo delle vigne terrazzate) e in cui le sfide del mercato sono state lo stimolo per crescere e raggiungere livelli di qualità impensabili all’inizio, portando la Valtellina alla ribalta dell’eccellenza enologica italiana.
Nino Negri
Titolare: Gruppo Italiano Vini
Via Ghibellini, 3
23030 Chiuro (SO)
Tel. +39 0342 485211
Fax +39 0342 482235
n.negri@giv.it
www.ninonegri.net
Anno di Fondazione: 1897
Totale Bottiglie Prodotte: 800.000
Ettari di Vigneto: 36