La Caporetto del Consorzio dell’Oltrepo’

di Redazione 11/05/18
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Una decina di importanti e prestigiose aziende del territorio oltrepadano, dopo la “restaurazione” emersa dalle votazioni di martedì 8 maggio, hanno firmato le disdette in massa dal Consorzio di Tutela.

Ritorno al passato. Questo in sintesi quanto emerso dall’assemblea dei soci del Consorzio tutela vini Oltrepo’ Pavese secondo una decina di importanti e prestigiose aziende del territorio oltrepadano che, alla luce dei risultati delle votazioni di martedì, si sono riunite e hanno tratto il dado firmando le disdette in massa dal Consorzio.

È per questo motivo che mercoledì 9 i dirigenti di Monsupello, Scuropasso, Rebollini, Terre del Lago, Tenuta Elisabet, Cantine Bertelegni, Rossetti&Scrivani, Forlino, Casa Guerci,
Finigeto, Cascina Lupo, Picchi, F.lli Guerci, Torrevilla ed altri ancora
(che saranno citati solo a partire dai prossimi comunicati per questioni legate a contesti di rappresentatività aziendale) si
sono riuniti presso Torrevilla, nella sede di Torrazza Coste, sottoscrivendo fra l’altro le lettere individuali di dimissioni irrevocabili dal Consorzio.

“In assemblea si è concretizzata una vera e propria restaurazione: il tentativo di cambiamento dal basso, proponendo politiche di rinnovamento orientate alla ricerca della qualità, che anche i recenti scandali avevano fatto prepotentemente emergere, si è purtroppo interrotto bruscamente. L’accordo tra pochi grandi operatori è tornato a prevalere grazie alle logiche antiche dei voti ponderati. A questo ritorno al passato noi non ci stiamo perchè siamo pronti e desiderosi di confrontarcicon i mercati dimostrando che l’Oltrepò è terra di grandi prodotti, non vogliamo più essere famosi solo per i grandi numeri….” dichiara, a nome di tutte le aziende, Massimo Barbieri, Presidente di Torrevilla che già, nei giorni scorsi, aveva preannunciato pubblicamente la scissione se si fosse persa quest’ultima opportunità di discontinuità con il passato.

La quindicina di aziende, alle quali ne seguiranno uffcialmente altre a breve, totalizza circa il 15% della produzione complessiva in Oltrepò per oltre 1000 ettari vitati. La prima conseguenza delle ampie dimissioni è rappresentata dalla perdita da parte del Consorzio della qualifca di "erga omnes", ovvero del ruolo di controllo e vigilanza delle produzioni nel territorio. Dimissioni, insomma, che modifcano considerevolmente il contesto. 
 





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