La classicità del sangiovese

Capita spesso, in Italia, che privati svolgano un lavoro che sarebbe compito delle istituzioni. È il caso di Davide Bonucci che da anni, con serietà e costanza, porta avanti una sua idea di promozione del sangiovese con una manifestazione - Sangiovese Purosangue - che, nel tempo, è diventata sempre più ricca e che quest'anno è approdata in quella che appare come la sua sede naturale, Siena.

La degustazione offre centinaia di vini provenienti dalle principali zone di produzione, divisi per comuni, cioè per territori, e non genericamente per denominazioni. Ne appare un quadro variegato e interessante di questo vitigno che come pochi altri "parla" col suo terroir.

È stato così che ho scoperto un'azienda della Val d'Elsa che non conoscevo ma che vale la pena segnalare. Quercia al Poggio, in totale un centinaio di ettari di cui 15 vitati iscritti come Docg, si trova nel cuore del Chianti Classico, in comune di Barberino, su una lingua di terra a circa 400 metri di altitudine, su terreni calcareo-argillosi nei vigneti a nord-nordovest, e con presenza di arenaria e scisti in quelli a sud-sudest.  L'azienda è a conduzione biologica e i titolari, Michela e Vittorio Rossi, si sono impegnati fin dall'acquisto nel 1997 per creare un'oasi di sostenibilità ambientale, collaborando anche con il WWF.

Chianti Classico Riserva 2011 Quercia al Poggio

87/100 - € 28

Sangiovese in purezza coltivato sul poggio con vigneti che si affacciano per metà sulla valle nord che guarda Barberino Val d’Elsa e metà su quella verso Castellina. Vinificazione in acciaio e cemento a temperatura controllata, maturazione circa 30 mesi in botti di rovere da 500 litri e 6 mesi in bottiglia.

Un vino molto tradizionale fin dall'impatto olfattivo, con il fruttato della ciliegia che cede il passo a note più evolute e complesse di cuoio, tabacco, un lieve affumicato. La bocca è di medio peso, saporita e salina, con una bella trama tannica e un finale di buona persistenza.

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