Porto, oltre trecento anni di Taylor’s

di Flavia Rendina 08/12/17
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Porto, oltre trecento anni di Taylor’s

Fondata nel 1692 da Job Bearsley, la Taylor's è una tra le più antiche cantine di Porto che accanto ai Late Bottled Vintage, la tipologia per la quale è più famosa, produce anche altri ottimi vini di Porto.

Tra le decine di insegne delle caves do vinho do Porto che si litigano la scena sulla sponda di Vila Nova di Gaia, spunta un po’ più in alto quella di Taylor’s, una tra le più antiche cantine di Porto, fondata nel 1692 da Job Bearsley, il primo inglese ad aver intrapreso la produzione di vini nel Douro. La proprietàè gestita ancora oggi dai discendenti delle famiglie inglesi che vi si sono succedute al comando, unificate sotto l’egida del gruppo Fladgate & Yeatman , che conta al suo interno altre tre aziende produttrici (Croft, Fonseca e Krhon).

Visitando la splendida cantina (sempre aperta, eccetto il giorno di Natale), che accoglie, oltre alla suggestiva bottaia, al ristorante, allo shop e al bellissimo giardino, una ben allestita sezione museale, è possibile ripercorrere tutti i 325 anni di storia di questa importante realtà familiare. Da quel Joseph Taylor  che per primo indirizzò saldamente l’azienda verso la produzione di Porto, ad alcuni tra i più grandi innovatori del gruppo: John Fladgate, che nell’Ottocento si impegnò nella lotta all’oidio e alla fillossera, malattie che avevano del tutto azzerato la viticoltura nella Douro Valley, e i discendenti di Morgan Yeatman , in particolare Frank “smiler”, responsabile di oltre 50 Vintage, Dick e Stanley , ai quali spetta il merito di essersi concentrati sulla sperimentazione dei primi impianti monovitigno.

Adrian BridgeOggi a guidare l’azienda sono Adrian Bridge e Natasha Robertson , figlia di quell’Alistair Robertson che, dopo la Seconda Guerra mondiale, si era impegnato nella rinascita commerciale del marchio, lanciando sui mercati anche un’importante novità: il Late Bottled Vintage (LBV) la tipologia ammessa ufficialmente nel disciplinare solo nel 1970, per la quale Taylor’s è oggi maggiormente famosa. Si tratta di un Porto millesimato, invecchiato in tini da 20 hl per 4-6 anni. Un prodotto molto interessante a livello commerciale, perché simile a livello di freschezza organolettica a un Vintage (rispetto al quale viene, per l’appunto, imbottigliato più tardi, passando quindi più tempo in legno, a vantaggio della conservabilità), ma molto più economico e fruibile, perché non necessita di decantazione e, dopo l’apertura, mantiene le sue caratteristiche organolettiche per almeno 6 settimane.

Natasha RobertsonTutt’altra storia, quindi, e non solo per il prezzo, rispetto a un Vintage , la cui “vita” si esaurisce in 48 ore dalla stappatura, ma dietro al quale si cela un percorso avvincente, fatto di speranze e di difficili decisioni. Questo perché generalmente un Classic Vintage  non esce più di 3 volte in un decennio e la sua nascita è accompagnata sempre da una dichiarazione ufficiale, che Taylor’s tradizionalmente fa il 23 di aprile. La data cade nella seconda primavera di stazionamento in botte dei vini selezionati dalle tre quintas (Vargellas, Terra Feita e Junco), momento in cui il team di degustatori (di solito non più di 9 persone, tra cui i proprietari, gli enologi e i cantinieri dell’azienda) si sobbarca della irreversibile decisione se il blend attentamente composto ha il potenziale di invecchiamento giusto per diventare un Classic Vintage (espressione della migliore produzione d’annata della casa) oppure un Single Quinta Vintage  (espressione di una singola tenuta), proseguendo il proprio affinamento in bottiglia per almeno 20 o 30 anni nel caso del Classic.

Porta la firma dei Taylor’s anche il primo vino Porto bianco “secco” (32 g di zucchero, contro gli 80 di un classico), creato nel 1934, il Chip Dry , ottenuto da uve bianche tradizionali fatte fermentare più a lungo, il cui mosto invecchia da 2 a 5 anni in tini di quercia. Un vino gradevole e fresco, ideale come aperitivo o come base per la realizzazione del tipico cocktail portoghese: il Porto tonico.

Come ogni cave do vinho che si rispetti, nell’immensa loggia in legno Taylor’s custodisce anche la propria riserva di Porto invecchiati, i Tawny , per coprire la gamma completa di 10, 20, 30 e 40 anni. Vini che sostano per decenni in pipe (delle quali si effettua ogni anno lo svuotamento e la pulizia, per assicurare la continua ossigenazione, miscelare i mosti ed eventualmente aggiustare il blend), dove invecchiano “in ossidazione”, perdendo ogni anno circa il 3% per evaporazione (la cosiddetta “parte degli angeli”), in nome della maggiore concentrazione di profumi e corpo. Perdite di prodotto, infiniti tempi di attesa e stazionamenti in cantina che rendono la produzione di vinhos do Porto estremamente dispendiosa e complessa e, forse proprio per questo, terribilmente affascinante.

Chip Dry Port 
Matura quattro anni in tini. Colore oro brillante, di discreta concentrazione. Ha naso intenso e vivace, scandito da note di fiori d’acacia e di tiglio, colorate da nuance fruttate di albicocca e susina e da una più evoluta sfumatura di miele e frutta secca. In bocca è intenso e scattante, di ottima freschezza e moderata dolcezza, con finale gradevolmente ammandorlato e appena caldo.

Alc. 20%
€ 12 (in azienda)

20 Years Old Tawny 

Ottenuto da vini invecchiati in media 20 anni in botti di rovere. Color ambra con ancora qualche riflesso granata, di buona concentrazione. Toni gradevolmente ossidativi avvolgono profumi ancora fruttati di datteri, prugne e fichi secchi, che si legano a percezioni terziarie di miele, caramello e tabacco. Al palato è dolce, vellutato, intenso, interminabile grazie all’ottimo apporto acido, che lascia progressivamente il posto a un finale sapido e succulento. Infiniti echi al retrolfatto di incenso, tabacco, liquirizia e gradevole fumé.

Alc. 20%

€ 40 (in azienda)

Late Bottled Vintage 2013 

Matura 4 anni in botte grande ed è filtrato prima dell’imbottigliamento. Rubino scuro e impenetrabile, piuttosto concentrato. Inizialmente timido, cattura poi il naso con avvolgenti sensazioni di frutta nera in confettura e sotto spirito, con golose note di cioccolato fondente, tabacco e incenso. Sorso caldo, potente, piacevolmente dolce e morbido, ravvivato da giusto apporto acido, che conduce verso un finale fruttato, nel ricordo del cioccolatino Boero.

Alc. 40%

€ 14 (in azienda)

Vintage Port Quinta das Vargellas 2002 

Rubino scuro e profondo. Profilo olfattivo di grande complessità, che si apre progressivamente su sentori di violetta, ribes nero sotto spirito, cassis, rabarbaro, quindi grafite, inchiostro, spezie scure, cacao e delicate tostature. In bocca è vibrante, complesso, un’autentica esplosione di sapori contrastanti – dolce, tostato, sapido – che si declinano in un sorso di infinita dinamicità e lunghezza. Pericolosamente beverino, si può dire che non sia poi un gran da fare doverne finire la bottiglia nell’arco di poche ore.  

Alc. 20%

€ 50 (in azienda)

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15/12/17 Redazione




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