Centesimino mon amour

di Stefania Vinciguerra 17/03/16
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Centesimino mon amour

È capitato anche a voi, portando al naso un bicchiere di vino, di trovarvi a sorridere? Se sì, allora potete capire di cosa sto parlando. 

Confesso tutta la mia ignoranza nell'affermare che prima della mia ultima visita in Romagna non avevo mai assaggiato un Centesimino, anzi, conoscevo a mala pena l'esistenza di questo vitigno. Ma quando me ne hanno offerto un bicchiere mi sono innamorata esattamente come capita quando, da ragazzi, si incontra uno sguardo che dice qualcosa di diverso. Non significa che sono gli occhi più belli del mondo, semplicemente scocca una scintilla. 

Così sono andata a trovare il produttore di quella particolare bottiglia, Alessandro Morini, per farmi raccontare qualcosa di più. Si tratta di un'uva riscoperta per caso negli anni Venti, quando fu rinvenuta, quasi casualmente, una pianta sopravvissuta alla fillossera. La vecchia vite si trovava nel giardino di una residenza nobiliare settecentesca nel centro di Faenza, probabilmente protetta dalla malattia grazie alla sua posizione privilegiata. Lo "scopritore", un certo Pietro Pianori, era detto "Centesimino" in quanto non proprio generoso e da allora il nome passò all'uva, soppiantando quello precedente di savignòn rosso. Molto diffusa fino agli anni Sessanta, fu lentamente abbandonata in quanto non molto produttiva e solo ora sta vivendo una seconda (o terza?) giovinezza, avendo ottenuto l'iscrizione al Registro Nazionale delle varietà di viti solo nel 2004 . 

Morini, che è un difensore dei vitigni autoctoni romagnoli (fa parte anche del gruppo del Bursòn di cui ha parlato recentemente Riccardo Viscardi), ne produce addirittura 4 tipologie: uno spumante, MoRosé Brut; un tipo fermo, semplice da bersi giovane, Savignone Ravenna Igt, vinificato e affinato in acciaio; quello che mi ha folgorato, Traicolli, che matura in tonneau; infine una versione passita, il Rubacuori. La produzione aziendale, poi, include gli altri vini tipici della zona: Albana, Sangiovese e, come detto, il Bursòn nonché un Super Romagna.  

L'azienda Poderi Morini - che ha iniziato a produrre vino nel 1998 - si trova nei colli faentini intorno alla Torre di Oriolo e comprende 40 ettari di vigneti che affondano le proprie radici nel classico “spungone” romagnolo. Il  microclima trae benefici sia dalla brezza adriatica sia dai venti che scendono dall’Appennino Tosco Romagnolo.

Sette Note 2013 Romagna Albana Secca Docg Poderi MoriniSette Note 2013 Romagna Albana Secca Docg Poderi Morini

85/100 - € 8,50

Albana in purezza, allevata a pergoletta su terreni argillosi. Acciaio. Colore paglierino carico, naso pulito, floreale di biancospino con note di pesca bianca. In bocca ha alta acidità ed è salina, ma il sorso non è aggressivo per la buona struttura. È saporita e di carattere, con un bel finale fruttato.

 

Traicolli 2011 Ravenna Rosso IgtTraicolli 2011 Ravenna Rosso Igt

88/100 - € 14

Centesimino in purezza, matura 14 mesi tonneau da 500 litri, poi affina in cemento e riposa almeno un anno in bottiglia prima di essere commercializzato. Rubino scuro, al naso è un'esplosione floreale di rosa, viola, lillà e glicine, segue una lieve speziatura e ricordi di frutta a bacche rosse. In bocca è pieno e rotondo, equilibrato e molto saporito con il floreale che ritorna netto e lo speziato a fare compagnia.  Finale di buona lunghezza.

Augusto Bursòn 2009 Ravenna Rosso IgtAugusto Bursòn 2009 Ravenna Rosso Igt

88/100 - € 18

Da uve longanesi 100%, vendemmiate tardivamente, matura più di 20 mesi in tonneau e poi anni in bottiglia. Il colore è rosso rubino scuro, il naso ha una nota erbacea intensa caratteristica del vitigno, poi propone toni speziati, di prugne disidratate e una leggera nota di cuoio. La struttura gustativa è imponente, così come la trama tannica che ha richiesto così tanto tempo per essere domata. Buona la persistenza. L'Augusto è dedicato al nonno materno di Alessandro Morini.

Nadèl 2011 Ravenna Rosso IgtNadèl 2011 Ravenna Rosso Igt

91/100 - € 20

Blend di sangiovese, merlot, longanesi e centesimino, maturate separatamente in tonneau per un anno. Rubino scuro e compatto, naso inizialmente molto floreale, "firma" del centesimino, poi mora, ciliegia e ribes, quindi elegante speziatura. Impatto gustativo suadente e avvolgente, sorso ricco e di bella trama tannica, equilibrato e armonico, lungo e di bella personalità. Nadel, invece, è il nome in dialetto del papà di Alessandro, Natale.

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