Trappista e romana

di Alessandro Brizi 29/07/16
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Trappista e romana

Nel mondo brassicolo il termine trappiste è sinonimo di birre prodotte soprattutto in Belgio e in Olanda, seguendo regole ferree e protette da un marchio internazionale, l’esagono di Authentic Trappist Product, che, nei fatti, è l’unico brand di garanzia di origine e qualità birraria a livello globale. In realtà abbazie trappiste che producono birra esistono anche in Austria, negli Stati Uniti e in Italia, a Roma, nella storica cornice del convento delle Tre Fontane. Quest’ultima, al netto della produzione brassicola, rappresenta un vero e proprio vanto per la città eterna che, negli ultimi anni ha davvero poco di cui incensarsi. L’abbazia delle Tre Fontane è infatti per i romani non solo un luogo ameno e contemplativo, ma anche assiduamente frequentato per l’acquisto di prodotti cosmetici naturali, confetture, cioccolato, amari, elisir e da qualche tempo anche birra, figlia quest’ultima di un’antica ricetta e già inimitabile all’interno del panorama trappista.

Il convento si trova tra via del Tintoretto e via Laurentina, all’EUR, quartiere del quadrante meridionale della città, dove i monaci sono di casa sin dal VII secolo. I cluniacensi prima, intorno al 1100 e i cistercensi poi, intorno al 1140, ampliarono caseggiati e spettanze, dando così una forma pressoché definitiva alla comunità. Nel 1867 si procedette al primo restauro e papa Pio IX regalò ai monaci, ormai trappisti, ovvero cistercensi della stretta osservanza, 450 ettari di terra in enfiteusi perpetua nelle zone paludose delle Acque Salvie. L’opera di bonifica di questi terreni vide gli uomini dell’abbazia impegnati nella piantumazione di oltre 125mila piante di eucalipto, albero in grado di assorbire una grande quantità di acqua dal suolo e, al contempo, di ridurre lo sviluppo delle zanzare anofele, quelle portatrici della malaria. Tanto importante fu il legame tra l’eucalipto e la comunità trappista che la pianta ne divenne il simbolo, nonché elemento base nella produzione di cibi e bevande. La realizzazione di estratto di eucalipto, di altri digestivi alle erbe, oltre che di liquirizia, cioccolato (anch’esso spesso aromatizzato all’eucalipto), miele, olio di oliva e crema di nocciola hanno rappresentato, per anni, un unicum del mercato romano; una vasta gamma di leccornie e prodotti tipici a cui da poco più di un anno si è aggiunta una birra, rigorosamente trappista e altrettanto rigorosamente aromatizzata all’eucalipto.

La Birra Tre Fontane, questo il nome, è in realtà l’evoluzione di quella Birra dei Monaci che in passato veniva prodotta fuori dal monastero e quindi non poteva fregiarsi del marchio trappista. Ma ciò che più conta è che questa birra rappresenta oggi l’unica trappista aromatizzata del mondo. Lo stile è quello di una Triple belga: alta fermentazione corposa, decisa, potente e, chiaramente, balsamica. Non un nettare campione di equilibrio, ma sicuramente una birra di carattere e golosità, bandiera di un modo di essere genuino, sincero e buono (da tutti i punti di vista) che solo i prodotti di questa operosa abbazia, non lontana dal centro di Roma, sanno essere.

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