Custoza, eppur si muove

di Riccardo Viscardi 02/03/17
1301 |
|
Custoza, eppur si muove

Una bella iniziativa quella del Consorzio del Custoza ; non una semplice sbicchierata ma una bella comunicazione da parte di Luciano Piona, presidente del consorzio e noto produttore gardesano con l’azienda Cavalchina.

Avevamo lasciato il Custoza sonnolento e sotto una forte influenza delle due cantine sociali che non mostravano interesse per una rivoluzione necessaria onde accrescere la notorietà di questo vino e di questo territorio. Territorio ricco di storia (il Risorgimento è passato di qui con battaglie infuocate), ma ricco anche di diversità climatiche e territoriali, su una matrice morenica perfettamente spiegata nel libro redatto dal professor Attilio Scienza dell’Università di Milano, ricco di vitigni autoctoni e alloctoni ma presenti da tantissimo tempo sul territorio grazie all’influenza austriaca.


Il piano di rilancio territoriale, ottimamente presentato da Luciano Piona, passerà per una semplificazione legislativa del disciplinare del Custoza che vedrebbe la riduzione delle tipologie a una soltanto, il Custoza appunto, con la possibilità di menzionare i vini proveniente da vecchi vigneti, età minima 20 anni, preventivamente monitorati dal consorzio. Si abbatterebbero le rese di almeno il 30 % rispetto al disciplinare odierno e dal punto di vista ampelografico si spingerebbe sui vitigni più classici, autoctoni, con un abbassamento drastico del poco qualitativo trebbiano toscano, che non potrebbe contribuire per più del 15%, così come i vitigni meno territoriali come chardonnay e riesling (sulla diminuzione del secondo non sono molto d’accordo, ma è il mio parere personale). Un programma ambizioso che incontra tutto il nostro appoggio e inconsciamente ricalca quanto già scrivemmo tre anni fa sul Custoza. Le eccedenze che si avrebbero verrebbero dirottate sulla Doc Garda già presente sul territorio e per ora poco usata, ci sarebbe una remunerazione allineata con gli odierni prezzi del Custoza grazie a un'operazione molto interessante e che non anticipiamo perché prevede un accordo con terzi.

L'organizzazione dell'evento prevedeva un incontro con i vini di Chablis con un'alternanza di annate e di situazioni molto interessanti; a guidare il tutto Raoul Salama professore dell’Università di Bordeaux e grande conoscitore dei vini italiani, nonché caro amico di DoctorWine. Le emozioni della serata sono venute proprio dai Custoza scelti da Raoul, che hanno dato prova di reggere anche dei discreti invecchiamenti.


Due riflessioni: le aziende selezionate insieme ad altre tre di grande valenza qualitativa rappresentano circa il 15% della denominazione e le selezioni da cui derivavano i vini in assaggio rappresenta circa il 5% della produzione. Non sono numeri piccoli come potrebbero sembrare, le rivoluzioni enologiche in territori ora famosi sono partite con numeri anche più bassi. Le aziende sotto elencate consentono di avere quella massa critica che permetterebbe di essere presente sui maggiori mercati mondiali, calcolando anche che queste aziende propongono i loro prodotti a prezzi estremamente convenienti. Ecco quindi le aziende top con il loro vini di punta che rappresentano le migliori espressioni del Custoza.

  • Albino Piona, Custoza Campo del Selese
  • Corte Gardone, Custoza Mael
  • Gorgo, Custoza Vigna Michelin
  • La Cavalchina, Custoza Superiore Amedeo
  • Le Vigne di San Pietro, Custoza
  • Monte del Frà, Custoza Ca’ del Magro
  • Villa Medici, Custoza Superiore

La serata si è conclusa al ristorante Casa Perbellini di Verona, che si è confermato ancora una volta come uno dei ristoranti di grande eccellenza qualitativa della Regione.






Editoriale della Settimana

Eventi

Aprile 2024
Do Lu Ma Me Gi Ve Sa
·
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
·
·
·
·

Newsletter

Iscriviti alla Newsletter "DoctorWine" per ricevere aggiornamenti ed essere sempre informato.

CANALE YOUTUBE

I NOSTRI CANALI SOCIAL