Un Verdicchio sconosciuto

di Francesco Annibali 04/10/16
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Un Verdicchio sconosciuto

È un nome che non si conosce. Fino ad un paio di anni fa nemmeno io l'avevo sentito nominare. Antonio Failoni vive dove ha la vigna e la cantina, nella parte più bassa di contrada Castellaretta, a Staffolo. Ci troviamo nel cuore dei Castelli di Jesi.

Antonio è autodidatta, e per acquistare la vigna ha dovuto fare tanti lavori. “Non provengo dal mondo agricolo, ma dalla città. Ho impiegato tre mesi ad abituarmi al silenzio della contrada Castellaretta, per anni ho vissuto sopra una strada statale”. In vigna e in cantina fa tutto da solo: il confronto con i colleghi è fondamentale, ma avviene alle fiere di settore. “Non so nemmeno se faccio biologico, faccio semplicemente vino”.

In realtà i vini sono due: il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico, “che qualitativamente è un Superiore, ma non ho voglia di stare dietro a troppe certificazioni”, e l’Esino Rosso, che qui – posso dirlo? –è uno dei pochi posti dove non viene interpretato come vino di ricaduta.

Se passate in azienda (pazientate al telefono: Antonio non risponde quasi mai al primo tentativo), sappiate che in vendita c’è ancora il Verdicchio 2008. Semplicemente favoloso.

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