Vignavecchia e Sandokan

Il viso severo di Odoardo Beccari campeggia da molti decenni sulle etichette del Chianti Classico di Vignavecchia, cantina storica del Chianti Classico, che proprio quest’anno festeggia il suo 140° anniversario. Fu fondata, infatti, dallo stesso Beccari nel 1876, che trasformò la fattoria della famiglia materna, i Minucci, che esisteva fin dal ‘700, in una cantina efficiente e all’epoca modernissima. Ma la figura di Beccari è davvero sorprendente.

Fu un botanico tra i più importanti della sua epoca, a soli 22 anni, insieme al marchese genovese Giacomo Doria, partì per Londra dove studiò a lungo presso i famosissimi Kew Gardens. Lì fece amicizia con Charles Darwin e con James Brook, proprio il rajah bianco di Sarawak che Salgari fa diventare il nemico giurato di Sandokan, e che non fu solo un parto della sua fantasia. Fu proprio Brook che invitò Beccari in Malesia e in Borneo e furono proprio i reportage di Beccari le fonti per Salgari che non andò mai da quelle parti e concepì la figura di Sandokan sulla base di quei racconti di viaggio.

Ma torniamo all’attualità e ai vini di Vignavecchia, prodotti nel cuore del territorio comunale di Radda in Chianti da Orsola Beccari, bisnipote di Odoardo, con la collaborazione di Antonio Francesco Piccinno, agronomo e direttore della cantina. E ci torniamo con un magnifico vino che vi racconto qui sotto.

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