Clavesana, custodi del territorio

di Rosanna Ferraro 11/12/14
1326 |
|
Clavesana, custodi del territorio

Quasi 500 ettari di vigneti distribuiti su un territorio di oltre 10 comuni tra Monregalese e Albese, lavorati da 350 piccoli viticoltori, con oltre 3 milioni di bottiglie l'anno prodotte tra Dolcetto, Barbera e Nebbiolo, per un consumo prevalentemente locale, con volumi di esportazione che hanno raggiunto nel 2013 il 15% della produzione annua, e con il 12% di imbottigliato mondiale di Dolcetto, vitigno storico della Langa meridionale: Clavesana, attiva dal 1959, si presenta ufficialmente come una produzione da grandi numeri. Ma a guardare bene, al di là dei numeri c'è un territorio fatto di vita semplice di tutti giorni, racconti di tradizioni contadine, di una storia complessa e sofferta, di un'economia importante che sostiene l'identità di un intero territorio; troviamo il lavoro di generazioni che si sono tramandate esperienza e una cultura rurale che altrimenti sarebbero andate disperse.
La Cantina di Clavesana ha scelto di mantenere il profondo legame con l'identità rurale delle Langhe, e con il contributo di Anna Bracco il direttore e Giovanni Bracco (è un cognome diffuso...) il presidente, gestisce una comunità di persone ampia e veramente eterogenea che si è organizzata in un progetto basato sulla conservazione e sulla valorizzazione del suo territorio. La loro proposta vitivinicola si esprime con una importante gamma di etichette sovrastata dalla produzione, quasi il 90% dell'intero valore aziendale, di uve di dolcetto e di vino Dogliani Docg, un vino dalle forti capacità espressive, spesso sottovalutato e con un potenziale poco valorizzato, scarsamente distribuito al di fuori della regione. Ma è anche un prodotto che è passato indenne su mode e tendenze e che continua a dare vini più conosciuti per il loro lato piacevolmente fruttato, anche se meno verificati nel loro potenziale di struttura, capacità di invecchiamento, complessità. Il Dolcetto Dogliani e i suoi compagni Barolo, Barbera, Nebbiolo si propongono per un consumo quotidiano e in tutti gli assaggi fatti hanno espresso una caratteristica comune: correttezza, profumi, nessun difetto, piacevolezza nella loro beva semplice ma schietta. E poi vengono proposti ad un prezzo particolarmente corretto. Una forma di onestà che in Clavesana è nella sostanza: bio, eco-friendly, medaglie che altrove vengono esibite, ma che qui sono termini che coincidono nei fatti con un'agricoltura a impatto zero. Non sono slogan, è solo naturale applicazione del buon senso quotidiano di questi uomini verso la propria terra.
Il Dolcetto è il vino che forse richiede più tempo di lavoro, dove il tempo è scandito ancora come una volta dalla "giornata piemontese" un parametro che misura la quantità di terreno arabile da una coppia di buoi in un giorno, quando cioèè il lavoro dell'agricoltore a segnare il passo, fare il numero e non viceversa. L'ambizione di Clavesana e del suo Dolcetto è di non perdere quest'immagine antica, renderla vincente nel presente e accompagnarla verso un futuro che sta imparando ad apprezzarlo. Ecco perchè il Dolcetto è un simbolo tanto importante per Clavesana: il 90% delle uve che questa cooperativa raccoglie è destinato alla responsabilità di esportare in bottiglia l'orgoglio che segna oggi i düsset come in passato ha scavato i volti dei partigiani. Si tratta di una vera e propria lotta a difesa di una semplicità che è un bene da non smarrire, bensì da etichettare perchè diventi un valore godibile sulla tavola di tutti i giorni.

Prodotti Correlati





Editoriale della Settimana

Eventi

Aprile 2024
Do Lu Ma Me Gi Ve Sa
·
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
·
·
·
·

Newsletter

Iscriviti alla Newsletter "DoctorWine" per ricevere aggiornamenti ed essere sempre informato.

CANALE YOUTUBE

I NOSTRI CANALI SOCIAL