Una masterclass su Bollinger per finire con R.D. 2002

di Chiara Giovoni 24/06/16
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Una masterclass su Bollinger per finire con R.D. 2002

Ci sono occasioni uniche che fanno davvero bene al percorso di formazione di ogni degustatore o sommelier, e sono occasioni in cui ci si siede a un tavolo quasi fosse un banco di scuola per imparare. Lo scorso 31 maggio il Gruppo Meregalli e la Maison Bollinger hanno organizzato una Master Class Special Cuvée Expertise dedicata ad un pubblico di professionisti, per entrare nel dettaglio della creazione dello champagne più rappresentativo della produzione Bollinger, Special Cuvée.
È stata presentata un’inedita degustazione di vins clais, per la prima volta fuori dalle mura della Maison, facendo arrivare eccezionalmente in Italia le basi di pinot noir, pinot meunier e chardonnay del 2014 e 2015, e alcuni leggendari vins de réserve conservati in magnum, per presentare in anteprima il tiraggio della Special Cuvée creato nel 2016 che uscirà nel 2019. Mi rendo conto che il mio entusiasmo è decisamente da wine-geek quindi non abuserò della vostra pazienza per raccontare l’esperienza della degustazione guidata dallo Chef de Cave Adjoint Denis Bunner attraverso i segreti della composizione dell’assemblaggio dello champagne Special Cuvèe di Bollinger. Vi racconterò però la competenza puntale di Denis Bunner, alsaziano e ingegnere agronomico enologico, chiamato a lavorare accanto a Gilles Descotes a soli 33 anni dopo 10 anni da enologo al CIVC (Comité Interprofessionnel du Vin de Champagne), dove occupa tuttora la funzione di Chef de Projet Œnologie. Denis ha raccontato di come il suo ruolo principale sia quello di seguire l'approvvigionamento dell'uva che pesa per il 40% sul totale della produzione, nonostante i 166 ettari di proprietà da cui vengono prodotte La Grande Année e R.D., oltre a seguire parte della comunicazione.


I pilastri della produzione Bollinger poggiano proprio sull’elemento dell’indipendenza produttiva con una gran parte di vigne di proprietà, oltre che sulla centratura della produzione sul pinot noir che contribuisce per un minimo del 60% a tutti i suoi champagne, e sulla celebre prima fermentazione in barrique e vinificazione in legno cui si aggiungono la lunga rifermentazione in bottiglia e le leggendarie 700 mila magnum per la conservazione dei vins de reserve (le loro “bombs aromatique”) fondamentali per Special cuvée e Rosé.
Gli champagne Bollinger si presentano con l’idea di offrire “il frutto in tutti i suoi stati”, dalla frutta fresca a quella matura alla frutta in confettura fino alla frutta secca, secondo le cuvée. Indubbiamente però il capolavoro della Maison Bollinger resta R.D., ovvero lo champagne Récemment Dégorgé, una cuvée che rimane sui lieviti per un periodo molto più lungo, almeno 3 anni fino a 8 anni in più.
Lo champagne R.D. nasce da uve di proprietà di villaggi Grand e Premier Cru, vinificazione in legno e maturazione sui lieviti con la bottiglia chiusa con il tappo di sughero (bouchon liège) e un dosaggio extra brut a 3-4 g/l. Si tratta di uno champagne straordinario, che sublima lo stile della Maison e che si rivela nel lungo tempo, perché con il lungo tempo è cresciuto e si è formato nella sua magnifica essenza. Per questo raccontando R.D.2002, 50esima edizione di questo eccezionale champagne, anticipo che la sua estrema giovinezza è solo la garanzia di uno splendido domani.

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