Drappier Grande Sendrée 2008, un grande champagne

di Chiara Giovoni 27/10/17
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Drappier Grande Sendrée 2008, un grande champagne

Uno champagne da bere ma anche da lasciare in cantina per future gratificanti espressioni: è la cuvée Grande Sendrée 2008 della maison Drappier, caratterizzata ora da una freschezza e da una luminosità notevoli.

È ormai davvero evidente come la Maison Drappier – importata in Italia da Partesa – negli ultimi anni abbia innalzato la propria asticella delle ambizioni nel panorama della produzione champenoise. E non si parla solo del forse più attualmente mediatico gran lavoro fatto da Michel Drappier per adottare un approccio biologico nella conduzione dei vigneti , iniziato 7 anni fa e che ha portato alla certificazione dei primi 15 ettari in Agriculture Biologique nel 2014. Ciò che sta accadendo nella produzione della Maison di Urville, un villaggio della Côte des Bar nel dipartimento dell’Aube, è che anno dopo anno lo stile di Drappier emerge per cura e piacevolezza  nonostante le vigne siano nella meno blasonata delle zone della Champagne.

Facile (o quasi) fare un grande champagne da un vigneto Grand Cru, mentre meno scontato è fare un grande champagne in vigne del sud della regione, precisamente a sudest di Troyes. Complice l’eccezionale annata 2008 , e parcelle di pinot noir e chardonnay dalla singolare superiorità, Drappier ha creato una meravigliosa nuova edizione della cuvée Grande Sendrée. Uno champagne che deve il suo nome alla vigna di provenienza delle uve, che nel 1838 fu ricoperta dalla cenere a seguito di un incendio che devastò il villaggio di Urville, e che per un errore di trascrizione nei dati del catasto da Cendrée (incenerito) divenne Sendrée.

La Maison Drappier produce questo millesimato solo nelle annate meritevoli , e lo propone in una bottiglia che riproduce un'antica foggia del XVIII secolo ritrovata nella cantina di Urville, anticamente un’abbazia cistercense fondata da Bernardo di Chiaravalle nel 1152 (l’Abbaye de Clairvaux) che da 210 anni ospita la Maison della famiglia Drappier.

Una produzione complessiva che oggi si fonda su circa 55 ettari di proprietà e su un ulteriore equivalente approvvigionamento delle uve, per il 70% pinot noir e che grazie a Michel Drappier ha conquistato una finezza e un’accuratezza stilistica davvero interessante.

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