Ayala Rosé N.8, una quota rosa di grande personalità

di Chiara Giovoni 15/07/16
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Ayala Rosé N.8, una quota rosa di grande personalità

Che il cambiamento alla Maison Ayala fosse nell’aria da qualche anno è cosa nota agli “addetti ai lavori” ma è bello avere delle conferme soprattutto grazie all’ormai unanimemente celebrata annata 2008, che tuttavia per me in Champagne è stata interpretata in modo eccellente solo da chi ha saputo portare le uve a maturazione. Un altro elemento piuttosto consolidato è la fase di nuova giovinezza che stanno attraversando gli champagne Rosé, con una crescita lenta ma costante nelle preferenze del pubblico anche grazie a prodotti sempre più precisi e curati, ché si sa, la versione in rosa delle bollicine è sempre la più difficile da fare.

Oggi si producono quasi 40milioni di bottiglie di champagne rosé, quasi il 15% del totale della denominazione, e tra queste ci sono delle novità significative, come quella presentata dalla Maison Ayala, che pure vanta in gamma già il Rosé Majeur e fino a poco tempo fa il Cuvée Rosé Nature senza dosaggio. Cuvée Rosé n.8 però, assume un valore diverso anche e soprattutto per le novità che hanno interessato la Maison negli ultimi anni. Il cambio al vertice nel 2012 con l'arrivo di Hadrien Mouflard in qualità di Direttore Generale, è stata la chiosa dell’importante rinnovamento iniziato con l'acquisizione del brand da parte del gruppo di proprietà della famiglia Bollinger a gennaio 2005 e la successiva nomina della brillante enologa Caroline Latrive come chef de cave nel 2006, che dichiara l’assemblaggio la chiave della Champagne “perché il risultato è ben più della somma degli elementi”.


Oggi Ayala si presenta come uno dei team più giovani della champagne, non per questo con poca esperienza, e al contrario di certo molto sensibile ai trend in atto sul mercato. Cogliendo l’occasione della bella vendemmia 2008, la Maison ha deciso di presentare una cuvée unica, uno champagne Millesimato anche se non dichiarato in etichetta frontale, nato per rappresentare lo stile Ayala di oggi, un’identità fresca e moderna pur incentrata sullo chardonnay della Montagne de Reims, e in particolare sulle uve del village di Rilly la Montagne, ovviamente con la matrice distintiva del pinot noir, sempre della Montagne de Reims dai Grand Cru di Verzy e Verzenay, con il tocco “di casa” di Aÿ.
Seguendo la cabala dell' "8" il vino dell’annata 2008 ha avuto bisogno di 8 anni tra vinificazione, maturazione sui lieviti e bottiglia, per attendere il dosaggio di 8gr/lt. Chissà se la Maison voleva strizzare l'occhio al sempre più interessante mercato cinese, dove il numero 8 ha varie virtù magiche e di buon augurio... di certo i rimandi all'equilibrio e alla simbologia non sono pochi attorno al numero 8 e dovendo segnare un momento di rinascita aziendale lo champagne che è stato scelto è decisamente azzeccato.

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